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Il CODACONS CASERTA è stato assaltato da decine di consumatori che sono andati alle Poste Italiane s.p.a. per il ritiro delle somme di cui ai buoni fruttiferi postali e si sono visti restituire gli importi decurtati della metà della somma dovuta.

Tale comportamento è stato contrario a buona fede ed in tal modo trattasi di danno subito per colpa grave della menzionata società, che aveva in tal caso l’obbligo di attivarsi per elidere tutte le conseguenze dannose che i possessori di buoni fruttiferi postali avrebbero potuto subire e, che poi di fatto, hanno subito.

 

Secondo la Suprema Corte, la questione innanzi precisata va valutata anche alla luce del più generale dovere di correttezza che sempre dovrebbe presiedere ai rapporti di debito/credito. La Corte ha  specificato che il “principio di buona fede e correttezza deve essere inteso in senso oggettivo ed enuncia un dovere di solidarietà, fondato sull’art.2 della Costituzione, che, operando come un criterio di reciprocità, esplica la sua rilevanza nell’imporre a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio, il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere dall’esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge, sicché dalla violazione di tale regola di comportamento può prescindere, anche di per sé, un danno risarcibile”.

 

Il CODACONS CASERTA è stato già contattato dalle Poste Italiane s.p.a. per addivenire a transazioni. In ogni caso si consiglia ai consumatori di incassare le somme se sono venute a scadenza e venire al CODACONS CASERTA per richiedere giudizialmente gli importi decurtati.

Molti consumatori sono stati sfiduciati dall’atteggiamento dello Stato che ha ribaltato le condizioni contrattuali.

Il CODACONS CASERTA vuole confortare tali consumatori poiché l’intero importo sarà Loro versato dalle Poste Italiane s.p.a.

 

 

 

 

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Epilazione permanente effettuata dai centri estetici: luce pulsata e cavitazione sono state censurate definitivamente dal Ministero della Salute

Il Ministero della salute con decreto dell’11.5.2011 n. 110 ha censurato definitivamente all’estetista la cavitazione e la luce pulsata, due trattamenti effettuati senza alcun criterio in ogni centro estetico. Molti centri estetici hanno impugnato tale decreto presso gli organi giurisdizionali ed hanno continuato ad effettuare le prestazioni illegali. “Ebbene rassegnatevi non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun ricorso vittorioso, Cavitazione, Luce Pulsata e RF per il foto ringiovanimento del viso sono apparecchiature definitivamente censurate all’Estetista e chi ha finanziamento quei ricorsi è stata solo una enorme operazione di marketing per riparare a quelle vendite effettuate forzatamente anche nell’ultimo anno, quando tutti conoscevamo la sostanza del decreto e sapevamo che l’approvazione sarebbe stata un’ipotesi possibile.”

A seguito di ciò si può affermare che tali trattamenti il cui costo può variare dai €400,00 ai € 2.000,00 sono oggetto di una pratica commerciale scorretta effettuata dai centri estetici attraverso l’ uso di pubblicità ingannevole e tra l’altro menzognera.

Questi i motivi che hanno indotto diversi consumatori tra l’altro anche tanti uomini, ad usufruire di tali trattamenti tanto diffusi in Italia e tanti hanno constatato l’assoluta inefficacia degli stessi non essendo l’epilazione a carattere permanente. Il Codacons Caserta ha quindi presentato diversi giudizi uno dei quali è stato transatto da un centro estetico di Modena, a riprova dell’assoluta inefficacia dei servizi offerti, ed ha visto la restituzione di € 1.200,00 per il trattamento di luce pulsata ed € 700,00 per risarcimento danni. In corso anche numero di 3 giudizi che dimostrano oltre che l’inutilità del trattamento anche l’inadeguatezza sanitaria di alcuni centri estetici. È importante inoltre dire che i centri estetici utilizzano in comodato i macchinari per effettuare i trattamenti anche in maniera congiunta e per questo risultano spesso inadempienti dato che i consumatori si sono visti spesso rinviare le sedute e impossibilitati ad usufruire del trattamento pagato per l’assenza in sede del macchinario. 

Invitiamo tutti a venire al Codacons Caserta per ottenere la restituzione degli importi illegittimamente versati, soprattutto se il trattamento è stato pagato a mezzo contratti di finanziamento stipulati per il pagamento dello stesso.

 

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Il 3 giugno dello scorso anno il Codacons Caserta, fra i primi in Italia iniziò la propria campagna “Fai il tagliando ai tuoi mutui, conti correnti etc.”. Questa iniziativa nasceva dalla sentenza della Cassazione che finalmente fissava dei punti ben precisi per definire usuraio l’interesse applicato dalle banche. Infatti la Corte suprema  indicava che al TAG fossero conteggiati e sommati anche interessi moratori, anatocismo, spese di assicurazioni e quanto altro previsto o non previsto contrattualmente. In pratica il Codacons Caserta ha verificato che il 90% dei contratti stipulati in Italia sono usurai. Tantissime sono state le persone venute presso la sede per far controllare i propri contratti e per molte sono già iniziate le procedure giudiziarie. A chi conviene far cause alle banche per interessi usurai?

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Accade spesso nella vita di ogni consumatore di cambiare operatore sia per quanto concerne l’erogazione del servizio elettrico o del gas, sia per la fornitura di servizi telefonici o altro.

In ogni prima fattura prevista dal contratto gli operatori addebitano il deposito cauzionale di un importo pari in alcuni casi ad € 60,00 ma che può arrivare, nei contratti di tipo affari, anche alla cifra di € 150,00. Ebbene qualora un consumatore sia in regola con i pagamenti e decida di cambiare operatore gli è dovuta la restituzione del deposito cauzionale. Ciò non avviene mai. È da evidenziare che in tale ipotesi oltre alla restituzione dell’importo è dovuto un indennizzo nel caso in cui tale restituzione non sia effettuata. È possibile calcolare che se negli ultimi 10 anni ciascuna famiglia o impresa ha cambiato almeno 5 volte operatore di uno qualunque dei servizi elencati, la somma degli indennizzi cui avrebbe diritto ciascuno è pari all’incirca ad € 400,00 per famiglia ed oltre € 700,00 per le imprese..

Il Codacons Caserta invita pertanto tutti i consumatori a controllare i depositi cauzionali versati e non restituiti negli ultimi 10 anni. È importantissimo ricordare che ormai nella vita di ogni individuo e impresa non basta conservare solo le ricevute dei pagamenti effettuati come fa il 90% dei consumatori ma soprattutto le fatture per richiedere la restituzione degli importi illegittimamente versati e per contestare eventuali consumi non effettuati.

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