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Black out dov’era la Federconsumatori Basilicata all’epoca del black out?

Leggo il commento della Federconsumatori Basilicata sul caso  black-out e rimango basito. Infatti secondo tale associazione la colpa di quanto sta accadendo è solo di “ sedicenti avvocati” che hanno strumentalizzato i clienti. Se questo è accaduto nell’ 1 o 2% dei casi, nel resto del 98% esistono tanti avvocati che si sono impegnati con professionalità su di una vicenda che doveva raccogliere l’unanimità di consensi e di sostegno da parte di tutte le associazioni di consumatori d’Italia che invece sul problema sono risultate latitanti. Infatti precisa con chiarezza la Carta di Servizi di Enel Distribuzione spa che in caso di interruzione di energia elettrica dovuta per più di sei ore è previsto un’indennizzo di € 25,00 addebitato sulla fattura successiva. Ciò è appunto accaduto il 26-09-2003. La stessa società ha fatto pervenire ai Comuni, Patronati e associazioni di consumatori, i moduli per la richiesta di rimborso. Questa è già la prima vergogna in quanto l’indennizzo è automatico e non c’era assolutamente  bisogno di effettuare alcuna richiesta. L’Enel inoltre resasi conto che le richieste erano centinai di migliaia ha deciso di non pagare. E’ logica la domanda, dov’erano le associazioni di consumatori allorquando l’Enel non ha rispettato i patti stipulati con i propri utenti. Nessuna associazione ha manifestato il proprio sostegno contro tal e ignominia;  

Nessuno di loro ha proposto una class action per tutelare i cittadini italiani. Così come nessuno ora protesta per la vergogna di queste richieste economiche nella maggior parte dei casi illegittima per cifre e modalità e soprattutto nessuna associazione di consumatori ha evidenziato a livello nazionale che chi non rispetta le regole sancite nella carta dei servizi merita di essere eliminata dal libero mercato. Solo il Codacons Nazionale ha sostenuto questa impari battaglia presentando ricorso in Cassazione contro una delle prima sentenze del Tribunale di Marcianise che diede ragione all’Enel perché non era stato provato il danno. Ma che danno e danno!!! Trattasi di indennizzo automatico. La risposta è nota a tutti gli addetti ai lavori. Ora vi spiego il perché nessuna associazione ha detto nulla: Molte associazioni di consumatori infatti hanno sottoscritto con l’Enel ed altre grandi società convenzioni per diminuire le controversie; esse si svolgono in uffici interni alle grandi aziende che in pratica mortificano tutti i diritti dei consumatori. Ma non basta, i formatori dei conciliatori di tali questioni sono scelti tra i vertici delle associazioni di consumatori, e per tali cosi percepiscono lauti rimborsi spese. Chiedete quindi alla Federconsumatori Basilicata se tra di loro esistono queste figure di formatori.

Concludendo è facile individuare negli avvocati i colpevoli della vicenda, molto più difficile ammettere che se tutti avessero svolto con professionalità le loro funzioni, in particolare le associazioni dei consumatori certamente ora non assisteremo ad una simile vergogna.

Avv. Maurizio Gallicola

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