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ORARIO RICEVIMENTO

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Il 26.9.2003 l’Italia fu messa in ginocchio da un black out di oltre 12 ore. La carta servizi dell’Enel distribuzione spa, come è possibile verificare dal sito della società, prevede che in caso di interruzione della fornitura di energia elettrica di oltre 6 ore è previsto un indennizzo automatico di € 25,00.

Dopo l’evento la società inviò il modulo di richiesta di rimborso ai Comuni e patronati. Le domande presentate furono centinaia di migliaia ma l’Enel non procedette a nessun pagamento. Decine e decine di avvocati si sono prodigati per ottenere giudizialmente questo rimborso. Tra questi anche lo studio legale Gallicola. Presso il Giudice di Pace di Marcianise la prima sentenza favorevole in Italia. Sulla  base della competenza stabilita dal Codice del Consumo tutti gli avvocati hanno presentato i giudizi presso il Gdp di Marcianise. In breve tempo sono stati presentati oltre 100.000 giudizi, il 99% dei quali vinti con condanna al pagamento di € 25,00 per l’indennizzo previsto dalla Carta Servizi e € 25,00 per il risarcimento del danno. L’Enel ha appellato tutte le cause presso il Tribunale di Marcianise. Dopo un anno la prima sentenza del 2006 che ha dato ragione alla società Enel sulla base della mancanza della prova del danno non fornita nel corso del primo grado di giudizio. Ma quale prova del danno occorreva se l’indennizzo è previsto dalla Carta dei servizi dell’Enel??? Si trattava quindi di una sentenza non giuridica ma di natura politica per cercare di bloccare le decine di migliaia di ricorsi che nel frattempo venivano instaurati in tutta Italia. La sentenza prevedeva la compensazione delle spese. Dopo 6 mesi il Tribunale di Marcianise, vedendo che i loro uffici erano occupati da migliaia e migliaia di fascicoli tramite un legale dell’Enel (!!!)fecero sapere che se avessimo continuato a presentare ancora giudizi del black out avrebbero condannato alle spese gli attori. E così è stato. Addirittura su appelli presentati per € 25,00 o € 50,00 che l’Enel doveva rimborsare agli utenti sono state pronunciate condanne alle spese legali tra il primo ed il secondo grado di giudizio dai € 900,00 ai €1.500,00. Una vergogna sia per il modo con cui si è agito sia per l’entità della condanna sproporzionata alla causa. Purtroppo in Italia il consumatore non è tutelato in  alcun modo. Il nostro paese è in mano alle grandi società che si permettono il lusso di compiere qualsiasi attività non conforme alle leggi. Basta ricordare il giudizio sulle spese di spedizione pagate a Telecom pari ad €0.59 per 27.000.000 di utenti per le quali la Telecom incassa illegittimamente €15.000.000,00 ogni fatturazione, la Cassazione si è pronunciata in favore della Telecom. Così è stato anche per la sentenza del Tribunale di Marcianise, la Corte di Cassazione ben spiegando che l’indennizzo era previsto e non occorreva la prova, ha stabilito che legittimato passivo non era l’Enel distribuzione spa ma il G. R. T. N. ovvero la società statale che ha la proprietà della rete elettrica. Quindi la causa andava presentata al Tar versando un contributo di €500,00 per ottenere un rimborso di €25,00!!!!

Pronunciatasi la Cassazione non sono stati presentati più giudizi per il rimborso black out ne l’Enel ha pagato le migliaia di importi stabiliti in sentenza dai Gdp di tutta Italia.Questa la premessa storica che ben inquadra come le grandi società siano protette anche in situazioni poco legali nelle quali abusano in tutti i modi dei consumatori. Va sottolineato che per evitare l’intasamento dei Tribunali si sarebbe potuta presentare la famosa class action ma pochi in Italia sanno che la class action così come è stata ideata non è applicabile o non è applicabile in Italia. Infatti, in Italia ne sono state presentate 3 che sono state bloccate e non hanno avuto seguito. Molto più facile sarebbe stato per noi avvocati presentare una sola citazione per decine di migliaia di persone invece che dover girare ogni giorno perlomeno per 20 uffici giudiziari della Campania. Per ciò che attiene allo studio legale Gallicola si è fatto di tutto per evitare che i consumatori subissero oltre al danno di vedersi risarcire € 25,00 o € 50,00 o di non aver percepito alcunché, di vedersi rifilare fino ad € 1.500,00 di condanna alle spese. Lo studio legale Gallicola si è costituito nei primi 200 appelli presentati al Tribunale di Marcianise, e per i quali gli assistiti avevano dato apposito mandato, verificando che i giudici nemmeno leggevano i nostri atti. Si è ritenuto inutile costituirsi per tutti anche perché non si era in possesso di apposita procura. L’avv. Gallicola insieme ad altri 7 colleghi ha dato mandato per redigere ricorso in Cassazione avverso la prima sentenza del Tribunale di Marcianise con condanna alle spese, al Codacons Nazionale che si è costituito a mezzo dei propri legali. Malgrado il diritto fosse clamorosamente dalla parte dei consumatori anche in questo caso la Cassazione ha rigettato il ricorso. L’avv. Gallicola dovendo ancora percepire per compensi professionali dall’Enel oltre € 70.000,00 ha informato l’Ufficio legale dell’Enel che avrebbe rinunciato ad azioni di recupero di detti importi al fine di compensare gli importi richiesti a coloro che sono stati condannati dal Tribunale di Marcianise. Si sottolinea che di tutti i tribunali di Italia solo Marcianise ha condannato al pagamento delle spese legali in quanto gli altri hanno compensato le spese. L’Enel benché avesse acconsentito a tale proposta mai mise per iscritto tale circostanza.

Nel 2012 è iniziata da parte dell’Enel l’azione del recupero delle somme stabilite in condanna. Lo studio legale Gallicola ha risposto che in caso di azione esecutiva il legale mai avrebbe chiesto il pagamento delle somme in quanto si sarebbe agito in compensazione per i crediti vantati dall’avv. Gallicola contro la società Enel.

A 212 messe in mora tra il 2012 e il 2013 sono seguiti solo 30 precetti . Ai precetti non è seguita nessuna azione esecutiva finché gli avvocati Enel hanno capito che recuperare queste somme avrebbe comportato un’anticipazione di costi a fronte  di un recupero minimo delle somme. Finché si tratta di pagare solo € 4,00 per la raccomandata ed incassare oltre € 1.000,00 si realizza un’operazione economicamente molto valida ma quando occorre procedere con i giudizi di esecuzione occorrono perlomeno € 400,00 per ogni pratica. Per incassare cosa? Nulla perché la maggioranza degli utenti hanno poco da perdere e perché l’avv. Maurizio Gallicola avrebbe agito in compensazione.

Nel luglio del 2012 gli avvocati dell’Enel si sono resi conto che l’impresa non valeva la spesa e si sono fermati. Su 212 solo 9 assistiti hanno voluto pagare regalando così di fatto quasi € 12.000,00 che mai la società sarebbe riuscita a prelevare.

Sembrava tutto finito ma l’Enel visto il diniego degli avvocati di continuare l’azione di recupero ha affidato la stessa alla società Smart Paper.

Tutti gli avvocati di Italia, che hanno dimestichezza con la tutela dei consumatori, sanno che le società di recupero crediti si limitano ad inviare la lettera ma non procedono in via giudiziale  sempre perché finché si tratta di spendere solo € 4,00 è molto facile, ma dopo diventa tutto più difficile. Aggiungiamo che i comportamenti tenuti dalle società di recupero crediti spesso non sono legali e di fatti osservando la missiva inviata si può notare che:

a)     Sulla messa in mora della Smart Paper non c’è alcun mandato ad agire in favore di Enel distribuzione. Nessuno può garantire che pagando le somme le stesse  pervengano all’Enel. In tal senso ho già provveduto a presentare regolare esposto.

b)    È incredibile ma vero che la società Smart Paper non è una società di recupero credito ma una società di realizzazione e gestione di soluzioni per l'archiviazione ed elaborazione elettronica di documenti. In pratica è la società a cui l’Enel ha dato il compito di archiviare tutto il cartaceo relativo al milione di pratiche effettuate per il Black out in tutta Italia. Assolutamente non ha mai effettuato il recupero dei crediti;

c)     Non è indicata la data di notifica della sentenza in quanto mai la stessa è stata notificata. Non essendo stata notificata la sentenza non si può procedere all’esecuzione;

d)    Verificate le cifre con la documentazione a nostra disposizione abbiamo constatato che sono tutte sbagliate;

e)     Addirittura la sottoscrizione della lettera è effettuata a nome di “un procuratore” e non c’è nome o firma di un avvocato; Non c’è neanche un numero di telefono al quale poter contattare la società Smart paper;

f)      Non è stata notificata a nessuno dei miei assistiti alcuna cessione del credito da parte dell’Enel distribuzione spa;

g)    Per quanto riguarda gli assegni, per ogni assegno pervenuto allo studio è stata inviata lettera al cliente nella quale si informava che era possibile prelevare l’assegno presso lo studio stesso o presso la banca indicata dallo stesso. Per tutti coloro che non sono venuti a prendersi l’assegno l’avv. Gallicola ha dato gli assegni  ai referenti di zona che hanno portato le pratiche allo studio Gallicola al fine di consentire a tutti di entrare in possesso delle somme dovute;

h)   Cosa molto importante è che la somma indicata nell’assegno era così composta : € 25,00 o € 50,00 a favore del cliente, € 100,00 nel caso di giudizi presentati a Sessa Aurunca dinanzi al Giudice Della Rocca. La restante parte della somma è per spese legali per precetti dovute all’avv. Gallicola. 

In virtù di quanto sopra scritto queste lettere sono solo un tentativo per prendersi soldi. Pertanto NON PAGATE non succederà alcunché! Fino ad ora nessuna azione esecutiva è stata presentata contro gli assistiti. Qualora dovessero effettuare pignoramenti mi costituirò chiedendo la compensazione per miei crediti vantati ed in ogni caso mi ritengo patrimonialmente responsabile degli importi dovuti.

Un’ultima questione da chiarire in merito alle tante persone che non ricordano di aver firmato alcuna procura. È comprensibile in quanto sono passati oltre 8 anni. Mi preme precisare che per ogni giudizio sono in possesso di documento di riconoscimento, codice fiscale, procura alle liti, ricevuta di pagamento della fattura del settembre del 2003 ( molti hanno inserito anche altri bollettini di pagamento).

Questa tutta la vicenda. Lo studio legale Gallicola è l’unico studio in Italia che continua ad assistere i clienti anche nella fase di recupero crediti da parte dell’Enel e finora coloro che si sono fidati ed affidati allo scrivente, non hanno sborsato un solo euro e mai nessuno sborserà nulla.

Si ricorda che la maggior parte dei legali che hanno effettuato i giudizi Black out si sono completamente lavati le mani della vicenda, l’avv. Gallicola invece non consentirà che nessuno dei clienti, che ha percepito o non abbia percepito alcunché, in quanto l’Enel dopo la sentenza della Corte di Cassazione non ha più pagato, paghi la somma fino ad € 1.500,00 e ciò per il rispetto per i propri clienti che lo studio legale Gallicola ha fin dal 1949 ma anche per coerenza e professionalità in quanto il giudizio per il rimborso Black out era un sacrosanto diritto che gli utenti Enel dovevano pretendere e quindi era doveroso richiederlo giudizialmente.

Avv. Maurizio Gallicola

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