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BLACK OUT - RINGRAZIAMENTI

 

“Gentilissimo Avv. Gallicola, Le faccio i complimenti per come ha affrontato il giudizio black out Enel. Nella mia città siamo in tanti ad aver ricevuto la mora della Smartp@per e Lei è stato l’unico che ha spiegato (ho letto il suo articolo) in maniera chiara ed esauriente ciò che è accaduto dal punto di vista legislativo dal 2003 ad oggi. Inoltre ha adottato un linguaggio comprensibile per qualsiasi comune mortale. Mi sono rivolta ad altri avvocati e con fiumi di paroloni non sono stati per niente costanti. Ce ne fossero di persone rette, oneste, sincere e preparate come Lei.

Spero che gli avvocati patrocinatori del black out partecipino alla riunione da Lei indetta in modo da seguire una linea comune e magari prendere da Lei un po’ della sua onestà”.

 

 

RINGRAZIAMENTI

Questa è una delle decine e decine di ringraziamenti che ho ricevuto negli ultimi mesi a seguito delle vicende black out. Mio padre mi ha insegnato che l’obbligo professionale assunto con il singolo cliente è un obbligo morale che va al di là del solo calcolo economico. Per questo motivo non ho mai abbandonato nessuno dei miei assistiti anche se ciò mi è costato di salute, di soldi e di tempo. Però uno solo non basta, occorre per evitare che si ripetano questi immorali episodi: 1) che gli avv.ti dei consumatori si uniscano e collaborino tra di loro; 2) che anche il consumatore prenda posizione nei confronti di una società come l’Enel che ingannano i proprio clienti. Solo così si può sperare in un ritorno alla normalità sia in questa vicenda sia per la nostra distrutta Italia.

 

Caserta, lì 06/11/2014                                                   

Avv. Maurizio Gallicola        

Responsabile Codacons Caserta       

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Gentili colleghi,

sono ormai sei mesi che la nostra vita professionale è stravolta dall’invio delle raccomandate inviate dalla SmartP@per ai nostri assistiti per le problematiche del Black out 2003.

Oltre tale enorme stress dobbiamo sommare anche la gogna a cui ci hanno esposto varie associazioni e patronati che individuano in noi avvocati la causa delle disgrazie per oltre 100.000 cittadini.

Se è pure vero che alcuni colleghi hanno sbagliato, nel 98% dei casi è senz’altro solare che noi avvocati abbiamo cercato, istaurando questo giudizio, di imporre il principio che la legge è uguale per tutti e se quindi la carta dei servizi della società Enel prevede che dopo sei ore di black out è dovuto un indennizzo automatico di € 25,00, anche l’Enel “padre padrone” dell’Italia deve pagare.

Dato che la smartp@per continua ad inviare migliaia e migliaia di lettere, sempre senza autorizzazione,  sempre con cifre sbagliate e con altre illegittime, è arrivato il momento per noi avvocati di reagire.

Vorrei quindi indire una riunione generale di tutti noi avvocati patrocinatori del black out con gli esperti nel diritto dei consumatori  da tenersi a Caserta, luogo e ora da comunicarsi, il 03/12/2014.

 

 

 

ALL’ORDINE DEL GIORNO:

  1. Presentazione del ricorso dinanzi alla Corte Europea per i diritti dell’uomo contro Enel distribuzione spa;

  2. Altre attività da porre in essere per la tutela degli assistititi  che hanno ricevuto missiva della smartp@per;

  3. Presentazione del nuovo giudizio contro Enel distribuzione spa per l’installazione di nuovi contatori non conformi alla normativa europea;

  4. Presentazione di proposta di legge per la modifica della class action, attualmente non applicabile , affinchè non accadono più tali sconci;

  5. Presentazione dell’associazione A.A.C.C. (Associazione Avvocati per i  Consumatori e i Cittadini) di cui sono Presidente, nata allo scopo di dare dignità ad una specializzazione forense  che attualmente non ha considerazione giuridica, per tutelare e rappresentare la categoria degli avvocati che difendono i consumatori. Attualmente, mi ripeto, non esiste tale figura legale professionale in Italia.

  6. Nell’ambito della A.A. C.C. individuare responsabili provinciali e regionali per le future sedi da aprire.

La riuscita dell’assemblea dipende dal numero dei partecipanti, occorre pertanto:

  1. che entro il 15/11/2014 facciate pervenire le Vs adesioni a mezzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , indicando i Vs recapiti;

  2. Occorre che diffondiate tale notizia tra tutti i colleghi  che si occupano della tutela dei consumatori, oltre ai colleghi che hanno patrocinato le cause del black out;

  3. Occorre che si raggiunga un numero di adesioni non inferiore a 100 unità.

  4.  Stante le spese da affrontare, per l’incarico e per eventuali spese future,  è prevista una quota di partecipazione di € 20,00 da versarsi entro il 15/11/2014 al seguente IBAN IT11A36000032000CA009896265.

Qualora non si raggiunga il numero indicato la quota sarà restituita.

Credo che questa idea è un’occasione unica per far capire sia alle grandi società come l’Enel che non siamo vittime da sacrificare e sia per elevare alla giusta professionalità  chi ogni giorno, come noi avvocati, si impegna per tutelare, in un mercato deviato, i diritti dei cittadini italiani.

Attendo fiducioso un riscontro ed un forte sostegno nonché suggerimenti per  questa iniziativa, unica nel settore.

 

Avv. Maurizio Gallicola

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Leggo il commento della Federconsumatori Basilicata sul caso  black-out e rimango basito. Infatti secondo tale associazione la colpa di quanto sta accadendo è solo di “ sedicenti avvocati” che hanno strumentalizzato i clienti. Se questo è accaduto nell’ 1 o 2% dei casi, nel resto del 98% esistono tanti avvocati che si sono impegnati con professionalità su di una vicenda che doveva raccogliere l’unanimità di consensi e di sostegno da parte di tutte le associazioni di consumatori d’Italia che invece sul problema sono risultate latitanti. Infatti precisa con chiarezza la Carta di Servizi di Enel Distribuzione spa che in caso di interruzione di energia elettrica dovuta per più di sei ore è previsto un’indennizzo di € 25,00 addebitato sulla fattura successiva. Ciò è appunto accaduto il 26-09-2003. La stessa società ha fatto pervenire ai Comuni, Patronati e associazioni di consumatori, i moduli per la richiesta di rimborso. Questa è già la prima vergogna in quanto l’indennizzo è automatico e non c’era assolutamente  bisogno di effettuare alcuna richiesta. L’Enel inoltre resasi conto che le richieste erano centinai di migliaia ha deciso di non pagare. E’ logica la domanda, dov’erano le associazioni di consumatori allorquando l’Enel non ha rispettato i patti stipulati con i propri utenti. Nessuna associazione ha manifestato il proprio sostegno contro tal e ignominia;  

Nessuno di loro ha proposto una class action per tutelare i cittadini italiani. Così come nessuno ora protesta per la vergogna di queste richieste economiche nella maggior parte dei casi illegittima per cifre e modalità e soprattutto nessuna associazione di consumatori ha evidenziato a livello nazionale che chi non rispetta le regole sancite nella carta dei servizi merita di essere eliminata dal libero mercato. Solo il Codacons Nazionale ha sostenuto questa impari battaglia presentando ricorso in Cassazione contro una delle prima sentenze del Tribunale di Marcianise che diede ragione all’Enel perché non era stato provato il danno. Ma che danno e danno!!! Trattasi di indennizzo automatico. La risposta è nota a tutti gli addetti ai lavori. Ora vi spiego il perché nessuna associazione ha detto nulla: Molte associazioni di consumatori infatti hanno sottoscritto con l’Enel ed altre grandi società convenzioni per diminuire le controversie; esse si svolgono in uffici interni alle grandi aziende che in pratica mortificano tutti i diritti dei consumatori. Ma non basta, i formatori dei conciliatori di tali questioni sono scelti tra i vertici delle associazioni di consumatori, e per tali cosi percepiscono lauti rimborsi spese. Chiedete quindi alla Federconsumatori Basilicata se tra di loro esistono queste figure di formatori.

Concludendo è facile individuare negli avvocati i colpevoli della vicenda, molto più difficile ammettere che se tutti avessero svolto con professionalità le loro funzioni, in particolare le associazioni dei consumatori certamente ora non assisteremo ad una simile vergogna.

Avv. Maurizio Gallicola

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Sono decine le persone venute presso la ns sede a cui l’INPS ha notificato cartelle di pagamento. L’istituto sta inviando in questi giorni a migliaia di cittadini degli avvisi di pagamento per somme illegittimamente percepite negli anni passati. La maggior parte di questi provvedimenti non contiene alcuna motivazione ma porta l’indicazione di restituire somme anche molto elevate. Tra l’altro oltre a ciò nella maggior parte dei casi l’INPS dispone coattivamente il prelievo sulla pensione già erogata. Tale prelievo è un abuso clamoroso, in quanto l’INPS non possiede alcun titolo per prelevare queste somme. Il CODACONS di Caserta già da anni ha risolto decine di questi casi vittoriosamente. Tutto ciò perché se l’Istituto versa somme non dovute al pensionato e l’errore non è imputabile allo stesso, l’ente non può pretenderne la restituzione. La Corte di Cassazione ha da anni sancito questo principio inderogabile. Contro tali atti inviati dall’INPS, occorre presentare ricorso amministrativo al comitato provinciale INPS. Qualora non venga effettuato tale ricorso si decade da ogni diritto e caduti i 90 gg dalla presentazione dello stesso, si può avviare l’azione giudiziaria in 180 gg. Questi termini sono inderogabili. Pertanto sottolineando che la maggior parte delle richieste economiche sono prescritte, vi aspettiamo alla sede del Codacons per risolvere positivamente questo abuso che lo Stato infligge ancora una volta ai cittadini italiani.

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