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Il giorno 10.6.14 si riuniranno tutti gli avvocati che hanno patrocinato i giudizi del black out per trovare soluzioni legali contro le richieste illegittime avanzate dalla Smart Paper spa in relazione ai giudizi in questione. Ciò per sottolineare che la vicenda è seguita passo passo da professionisti seri e per ribadire con forza che gli avvocati hanno affrontato tali giudizi in virtù di una sacrosanta questione di diritto. Tutti i legali che hanno affrontato il black out come business hanno detto ai loro clienti di pagare ed hanno restituito le somme all'Enel. Lo Studio Legale Gallicola, che ancora crede che in Italia esista una giustizia, affronta questa ennesima prova insieme a tutti i suoi assistiti.
Poste Italiane spa, buoni fruttiferi ed interessi decurtati: il Codacons Caserta continua l’operazione delle somme illegittimamente sottratte
Come già comunicato più volte ai consumatori delle provincia, il Codacons Caserta da circa tre anni difende i titolari di buoni fruttiferi postali acquistati dal 1979 al 1986 che all’atto del rimborso si sono visti decurtati di circa metà della somma dovuta per interessi. Chi ha acquistato un buono di lire 1.000.000 invece di percepire interessi di importo di lire 34.659.000 pari ad 17.900,00 euro si sono visti rimborsare 10.000,00 euro in meno.
Il Codacons Caserta, ispirandosi alla sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite che ha stabilito che gli interessi devono essere conteggiati in base a quanto stampato sul retro del buono in possesso del sottoscrittore, ed altre pochissime associazioni in Italia, è riuscito a suon di citazioni a costringere Poste Italiane Spa ad un tavolo di risoluzione bonaria. Perché affermiamo a suon di citazioni? Perché in Italia il consumatore non è tutelato. La maggior parte delle associazioni continua a seguire percorsi transattivi di cui beneficiano solo i vertici delle grandi associazioni.
In Italia l’unico modo per essere ascoltati è proporre giudizi. Avvisiamo i tanti consumatori che negli ultimi 5 anni hanno riscosso la somma decurtata del 50% degli interessi a venire presso la sede di Caserta per vedere riconosciuti i propri diritti ovvero incassare il 50% che Poste Italiane Spa non ha versato sulla base di false interpretazioni. Per coloro che hanno i buoni in scadenza il consiglio è di incassarli, conservarne copia e presentare subito atto di citazione. Sono infatti, oltre 100.000 i buoni fruttiferi incassati con la riduzione del 50% degli interessi. Il convincimento è che la somma da restituire è colossale e che solo a chi presenta atto di citazione verrà rimborsato, come accade per questioni similari.
Pertanto si avvisano i consumatori di non far decorrere i tempi di prescrizione e di venire presso la sede del Codacons Caserta per controllare se in base alla serie scritta sul retro, timbro ed anno di emissione esistano i presupposti per attivare azione giudiziaria.
È nata in Italia la prima associazione che tutela gli interessi degli avvocati specializzati nella tutela dei consumatori: Associazione Avvocati per Consumatori e Cittadini
Il 14 marzo si sono riuniti avvocati specializzati nella materia ed hanno dato vita all’Associazione Avvocati per Consumatori e Cittadini.
L’avv. Maurizio Gallicola, responsabile del Codacons Caserta e dell’ULR Ufficio Legislativo Regionale del Codacons Campania, è stato eletto Presidente.
L’avv. Francesco Paolo Pirozzi ricopre la carica di Segretario.
Nel corso degli anni sono nate altre associazioni in tal senso ma aventi perlopiù lo scopo di tutelare direttamente i consumatori. Si è voluto invece dare un maggior risalto alla figura del professionista specializzato nella tutela del diritto del consumo. Dando più forza al professionista si darà decisamente maggior tutela agli stessi cittadini.
Esaminando il momento storico nazionale e le modalità di amministrazione della giustizia nella materia del diritto del consumo, molteplici sono i motivi per cui si è deciso di associarsi.
a)Lo sviluppo che ha avuto la materia della tutela dei consumatori negli ultimi 30 anni a causa dello strapotere delle grandi società erogatrici di servizi che impongono tariffe e tributi non conformi alla legge, delle banche ed assicurazioni etc., ha elevato la materia all’attenzione della ribalta nazionale determinando la necessità di una maggiore tutela della categoria degli avvocati specializzati.
b)Si tratta di una materia in evoluzione mensile che può essere svolta solo sulla base di criteri di specializzazione e che richiede un quotidiano approfondimento. C’è la necessità quindi, di attribuire agli avvocati che si dedicano al diritto del consumo una sorta di marchio D.O.C che certifichi il loro impegno e la loro completa dedizione profusi in questa materia.
c) L’indispensabilità che le spese legali liquidate in sentenza tengano presente del grande studio svolto e dello sforzo giuridico del professionista. Allo stato attuale le liquidazioni in favore degli avvocati per i consumatori sono su livelli bassissimi e non tengono conto dell’impegno profuso e dell’attività sociale da loro svolta.
d)L’esigenza di tali avvocati specializzati nel settore, di scambiarsi continue informazioni sulle azioni da proporre, in modo da rendere univoca la voce dei consumatori, evitando ciò che succede adesso, ovvero per ogni foro una decisione diversa dall’altra;
e) L’esigenza di far presente agli organi giudiziari tutti i disagi e le difficoltà causati dalla mancata considerazione di questa materia, che gli avvocati specializzati, soprattutto nel sud Italia, incontrano quotidianamente sia nell’attività professionale degli adempimenti sia nel recepimento da parte dei magistrati specialmente non togati dei principi fondamentali del Codice del Consumo.
f) La necessità di divulgare la materia della tutela dei consumatori attraverso corsi, convegni al fine di diffondere al meglio i principi posti alla base del diritto del consumo. È notorio che l’ Italia in questo settore sia fanalino di coda in tutte le classifiche relative a tale materia. Si pensi che in Francia esiste il ministero dei consumatori ed una consulta per i consumatori in ogni Ente pubblico.
Saranno poste in essere insomma tutte le attività affinché si riconosca al professionista specializzato in diritto consumeristico la stessa valenza che hanno nell’ordinamento giuridico gli avvocati penalisti, tributaristi, giuslavoristi, matrimonialisti, etc.
La grave crisi economica tanti utenti si sono presentati presso la nostra sede per lamentare arbitrari ed illegittimi distacchi di luce e gas dovuti a morosità. Occorre innanzitutto precisare che in caso di morosità, la società regolatrice del servizio ha l’obbligo di inviare un primo sollecito di pagamento a mezzo raccomandata a/r . Dopo circa 20 giorni la società è obbligata ad inviare altro sollecito dichiarando la chiusura della fornitura. Per il servizio di erogazione di energia elettrica, la chiusura non può essere totale ma viene lasciato a disposizione dell’utente il 10% della fornitura. Qualora il gestore non invii i due solleciti è previsto per l’utente, un indennizzo di € 100,00 oltre al risarcimento dei danni subiti, danni che devono essere provati a mezzo di documenti o a mezzo testi. Purtroppo è ormai sempre più frequente il comportamento scorretto delle grandi società che provvedono al distacco della fornitura senza preavviso. Così come troppo spesso accade che arrivino fatture con importi sproporzionati rispetto ai consumi effettivi, o che arrivi un’unica fattura dopo un anno con importo elevato da pagare in un’unica soluzione e data la situazione attuale, risulta difficile per il consumatore pagare importi così elevati. In questi due casi, il Codacons Caserta consiglia di pagare comunque l’importo e di agire in giudizio per il ricalcolo dei consumi e la restituzione degli importi illegittimamente versati. Ciò in quanto una volta avvenuto il distacco dell’utenza non esistono rimedi giudiziari veloci a favore del consumatore. L’azione più rapida consiste nella presentazione del ricorso ex art. 700 c.p.c. che presenta però due difficoltà: il costo elevato dell’azione; in secondo luogo, per quanto veloce, decorrono comunque 6 mesi dalla presentazione di detto ricorso. Sono tanti i consumatori che hanno ricevuto la chiusura della fornitura e pensano di poter risolvere tutto senza pagare. Nel sistema giuridico italiano ciò è impossibile in quanto la materia dei consumatori rispetto alle altre nazioni europee è ancora agli albori del diritto.
Il Codacons Caserta, onde evitare inutili illusioni per i consumatori, e ricordando che miracoli non se ne possono fare, ribadisce che occorre prima pagare e poi contestare.
Si ricorda inoltre che in caso di richiesta di rateizzo bisogna chiedere anche il ricalcolo degli importi, altrimenti rateizzare significa accettare gli importi imposti.
IL CODACONS CASERTA DICHIARA GUERRA AGLI ENTI PUBBLICI CHE SPRECANO E LAPIDANO DENARO NELLA PROVINCIA DI CASERTA
Il Codacons Caserta è tra le poche associazioni consumatori in Italia, così come riconosciuto dalle stesse grandi società erogatrici di servizi, che sa leggere ed a contestare le fatture di telefonia, gas, luce e acqua e verificare così la legittimità degli importi pagati. Le centinaia di rimborsi ottenuti negli ultimi 5 anni a favore di famiglie ed imprese dimostrano che ogni consumatore paga illegittimamente in fattura dal 10% al 20% in più rispetto a quanto dovuto.
Sulla base di questa esperienza maturata sul campo l’avvocato Maurizio Gallicola responsabile del Codacons Caserta, ha inviato nel maggio 2013 ai Comuni una singolare proposta, unica in Italia, di consulenza gratuita per verificare i costi delle Amministrazioni Comunali pagati negli ultimi 10 anni sulle fatturazioni dei servizi ricevuti. Considerando che tutti i Comuni in Italia vivono momenti economici drammatici e non sono in grado di assicurare ai cittadini nemmeno gli elementari servizi soprattutto nella provincia di Caserta, si è data agli Enti locali una grande opportunità per :
a) recuperare denaro indebitamente versato;
b) regolarizzare questi contratti secondo legge nel futuro.
Insomma si trattava dell’occasione per realizzare una piccola spending review.
Ebbene nessun Comune ha risposto. C’è allora una considerazione da fare. Gli Enti Pubblici sono governati da funzionari e politici che non hanno assolutamente a cuore le sorti della propria città e dei propri cittadini ma occupano poltrone e percepiscono lauti stipendi solo per risolvere problemi personali. Tutto questo lo riscontriamo quotidianamente da oltre 10 anni. Purtroppo per loro ora la gente è stanca, depressa e senza soldi perciò conviene cambiare atteggiamento.
Il Codacons Caserta dichiara guerra a tali comportamenti e annuncia che denuncerà penalmente e si costituirà parte civile nei confronti di tutti gli Enti che sperperano i nostri soldi.
Si invitano pertanto i cittadini ad indicare gli sprechi di loro conoscenza. Alle denunce pensiamo noi!
Il CODACONS CASERTA è stato assaltato da decine di consumatori che sono andati alle Poste Italiane s.p.a. per il ritiro delle somme di cui ai buoni fruttiferi postali e si sono visti restituire gli importi decurtati della metà della somma dovuta.
Tale comportamento è stato contrario a buona fede ed in tal modo trattasi di danno subito per colpa grave della menzionata società, che aveva in tal caso l’obbligo di attivarsi per elidere tutte le conseguenze dannose che i possessori di buoni fruttiferi postali avrebbero potuto subire e, che poi di fatto, hanno subito.
Secondo la Suprema Corte, la questione innanzi precisata va valutata anche alla luce del più generale dovere di correttezza che sempre dovrebbe presiedere ai rapporti di debito/credito. La Corte ha specificato che il “principio di buona fede e correttezza deve essere inteso in senso oggettivo ed enuncia un dovere di solidarietà, fondato sull’art.2 della Costituzione, che, operando come un criterio di reciprocità, esplica la sua rilevanza nell’imporre a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio, il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere dall’esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge, sicché dalla violazione di tale regola di comportamento può prescindere, anche di per sé, un danno risarcibile”.
Il CODACONS CASERTA è stato già contattato dalle Poste Italiane s.p.a. per addivenire a transazioni. In ogni caso si consiglia ai consumatori di incassare le somme se sono venute a scadenza e venire al CODACONS CASERTA per richiedere giudizialmente gli importi decurtati.
Molti consumatori sono stati sfiduciati dall’atteggiamento dello Stato che ha ribaltato le condizioni contrattuali.
Il CODACONS CASERTA vuole confortare tali consumatori poiché l’intero importo sarà Loro versato dalle Poste Italiane s.p.a.
Epilazione permanente effettuata dai centri estetici: luce pulsata e cavitazione sono state censurate definitivamente dal Ministero della Salute
Il Ministero della salute con decreto dell’11.5.2011 n. 110 ha censurato definitivamente all’estetista la cavitazione e la luce pulsata, due trattamenti effettuati senza alcun criterio in ogni centro estetico. Molti centri estetici hanno impugnato tale decreto presso gli organi giurisdizionali ed hanno continuato ad effettuare le prestazioni illegali. “Ebbene rassegnatevi non ci sarà nessuna marcia indietro e nessun ricorso vittorioso, Cavitazione, Luce Pulsata e RF per il foto ringiovanimento del viso sono apparecchiature definitivamente censurate all’Estetista e chi ha finanziamento quei ricorsi è stata solo una enorme operazione di marketing per riparare a quelle vendite effettuate forzatamente anche nell’ultimo anno, quando tutti conoscevamo la sostanza del decreto e sapevamo che l’approvazione sarebbe stata un’ipotesi possibile.”
A seguito di ciò si può affermare che tali trattamenti il cui costo può variare dai €400,00 ai € 2.000,00 sono oggetto di una pratica commerciale scorretta effettuata dai centri estetici attraverso l’ uso di pubblicità ingannevole e tra l’altro menzognera.
Questi i motivi che hanno indotto diversi consumatori tra l’altro anche tanti uomini, ad usufruire di tali trattamenti tanto diffusi in Italia e tanti hanno constatato l’assoluta inefficacia degli stessi non essendo l’epilazione a carattere permanente. Il Codacons Caserta ha quindi presentato diversi giudizi uno dei quali è stato transatto da un centro estetico di Modena, a riprova dell’assoluta inefficacia dei servizi offerti, ed ha visto la restituzione di € 1.200,00 per il trattamento di luce pulsata ed € 700,00 per risarcimento danni. In corso anche numero di 3 giudizi che dimostrano oltre che l’inutilità del trattamento anche l’inadeguatezza sanitaria di alcuni centri estetici. È importante inoltre dire che i centri estetici utilizzano in comodato i macchinari per effettuare i trattamenti anche in maniera congiunta e per questo risultano spesso inadempienti dato che i consumatori si sono visti spesso rinviare le sedute e impossibilitati ad usufruire del trattamento pagato per l’assenza in sede del macchinario.
Invitiamo tutti a venire al Codacons Caserta per ottenere la restituzione degli importi illegittimamente versati, soprattutto se il trattamento è stato pagato a mezzo contratti di finanziamento stipulati per il pagamento dello stesso.
Il 3 giugno dello scorso anno il Codacons Caserta, fra i primi in Italia iniziò la propria campagna “Fai il tagliando ai tuoi mutui, conti correnti etc.”. Questa iniziativa nasceva dalla sentenza della Cassazione che finalmente fissava dei punti ben precisi per definire usuraio l’interesse applicato dalle banche. Infatti la Corte suprema indicava che al TAG fossero conteggiati e sommati anche interessi moratori, anatocismo, spese di assicurazioni e quanto altro previsto o non previsto contrattualmente. In pratica il Codacons Caserta ha verificato che il 90% dei contratti stipulati in Italia sono usurai. Tantissime sono state le persone venute presso la sede per far controllare i propri contratti e per molte sono già iniziate le procedure giudiziarie. A chi conviene far cause alle banche per interessi usurai?
Accade spesso nella vita di ogni consumatore di cambiare operatore sia per quanto concerne l’erogazione del servizio elettrico o del gas, sia per la fornitura di servizi telefonici o altro.
In ogni prima fattura prevista dal contratto gli operatori addebitano il deposito cauzionale di un importo pari in alcuni casi ad € 60,00 ma che può arrivare, nei contratti di tipo affari, anche alla cifra di € 150,00. Ebbene qualora un consumatore sia in regola con i pagamenti e decida di cambiare operatore gli è dovuta la restituzione del deposito cauzionale. Ciò non avviene mai. È da evidenziare che in tale ipotesi oltre alla restituzione dell’importo è dovuto un indennizzo nel caso in cui tale restituzione non sia effettuata. È possibile calcolare che se negli ultimi 10 anni ciascuna famiglia o impresa ha cambiato almeno 5 volte operatore di uno qualunque dei servizi elencati, la somma degli indennizzi cui avrebbe diritto ciascuno è pari all’incirca ad € 400,00 per famiglia ed oltre € 700,00 per le imprese..
Il Codacons Caserta invita pertanto tutti i consumatori a controllare i depositi cauzionali versati e non restituiti negli ultimi 10 anni. È importantissimo ricordare che ormai nella vita di ogni individuo e impresa non basta conservare solo le ricevute dei pagamenti effettuati come fa il 90% dei consumatori ma soprattutto le fatture per richiedere la restituzione degli importi illegittimamente versati e per contestare eventuali consumi non effettuati.
Il Presidente del Codacons Caserta, l’avv. Maurizio Gallicola, avendo vissuto negli ultimi 2 anni una lunga e travagliata vicenda medico sanitaria nelle vesti di paziente, ha deciso di portare avanti una campagna di sensibilizzazione per il rispetto del malato alla luce dell’operato delle strutture sanitarie in provincia di Caserta. In particolare sull’ultima esperienza vissuta nel dover praticare una PET e una TAC decisive per conoscere gli esiti della malattia, l’avv. Gallicola ha riscontrato in una delle strutture più importanti della Campania, le seguenti situazioni che si appresta a denunciare.
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Pur avendo fissato telefonicamente un appuntamento alle ore 8:30 è stato costretto a fare una fila di durata all’incirca 45 minuti per effettuare il pagamento delle prestazioni alle quali doveva sottoporsi;
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Non essendoci un apparecchio dal quale estrarre i numeri di prenotazione durante l’attesa bisognava essere sempre vigili per evitare di essere scavalcati nella fila;
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Giunto il turno è stato condotto nel centro di medicina nucleare dove ha dovuto attendere in piedi per altri 10 minuti prima di essere chiamato;
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Nella stanza dalle dimensioni ridotte dove doveva attendere per sottoporsi alla PET e alla TAC e bere le quantità di acqua consigliate c’erano altre 4 persone che date le circostanze avevano l’esigenza di andare in bagno. Il bagno si presentava di una sporcizia indicibile, il water sprovvisto di tavoletta (c’è da chiedersi come le donne potessero fare con i loro bisogni corporali), e intorno allo stesso nel raggio di circa un tutto bagnato quasi sicuramente di urina.
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I medici presenti nella loro struttura esercitavano le loro mansioni senza camici guanti e apposite scarpe sanitarie (alcune infermiere giravano nei reparti con tacchi 12)
Vogliamo che tutti coloro che abbiano subito situazioni anche peggiori come già spesso denunciate ci scrivano. Il Codacons Caserta provvederà di propria iniziativa ad effettuare le giuste denunce alle autorità competenti ed a seguire tutte le vicende che verranno segnalate. Questo può essere un importante momento per invertire la rotta che vede in Campania il malato trattato come animale da allevamento mentre al contrario queste strutture si arricchiscono a spese nostre anche in questi periodi di crisi non fornendo nemmeno il minimo della decenza sanitaria e del rispetto del’uomo prescritto dalla legge. Invito pertanto i consumatori a segnalare episodi accaduti senza alcun timore ne paura di ricevere ritorsioni. È questo l’altro strano fenomeno che si riscontra nei cittadini campani ovvero la paura di denunciare. Paura di cosa? Si tratta di diritti imprescindibili di ogni cittadino per i quali dobbiamo pretendere il rispetto. Recuperiamo tutti insieme la nostra dignità.