Infatti, la delicata e controversa tematica delle cartelle esattoriali, regolarmente notificate dall’Agente della riscossione – Equitalia Sud  S.p.A. – e non opposte, ha definitivamente trovato un orientamento costante in materia di prescrizione dei contributi previdenziali  (INPS ed INAIL).

Stante la natura tributaria della cartella, la questione della prescrizione che matura dopo la notifica della stessa, è stata scritta ed affrontata sia dalle Sezioni tributarie della Suprema Corte di Cassazione, sia dalle Sezioni Civili in persona unica del Giudice del Lavoro. L’orientamento consolidato riconosce che: “la cartella di pagamento non opposta non è idonea ad assumere valore di giudicato e pertanto non determina una modificazione nel regime della prescrizione del singolo tributo, con la conseguenza che il termine di prescrizione resta sempre quello breve che la legge connette alla natura di ciascun credito.”

Il ragionamento logico giuridico messo a punto dalla giustizia tributaria porta alla conclusione che: sarà possibile esercitare un diritto di difesa nei confronti dell’Agente della Riscossione, al fine di ottenere la declaratoria di intervenuta prescrizione dei contributi previdenziali per l’inutile decorso di cinque anni dalla presunta notifica della cartella esattoriale. Questo anche nell’ipotesi di provvedimenti cautelari lesivi della sfera patrimoniale del contribuente (fermo amministrativo, ipoteca, ecc.)

La sentenza ottenuta  dall’avv.Valentina Pannone del Codacons Caserta interessa tutte le richieste di contributi previdenziali per i lavoratori che versano i contributi all’INPS.